Condivido questo articolo scritto da Angelo Vaira, perché credo che, come spesso accade, la verità stia nel mezzo. E anche in questo caso non c’è una risposta bianca o nera, ma dipende dai casi.

“Mi è capitato tante volte. Una serata come un’altra, incontro una persona che mi riconosce, sa che di cosa mi occupo e si chiacchiera un po’. Mi mostra le foto del suo cane e mi dice <<Lo tengo sul letto con me mentre dormo. Lo so che sbaglio, ma è più forte di me!>>.

La reazione è di grande sorpresa quando io rispondo: <<Non è affatto sbagliato!>> e sorrido.

I miei cani dormono sul letto e stanno sul divano

Lo puoi vedere in foto. Questo perché riposare a stretto contatto crea una grande connessione emotiva.

Lo so, ti hanno raccontato che i cani:

  • non devono dormire sul sul letto
  • non devono stare sul divano
  • non devono passare per primi dalle porte
  • non devono stare davanti in passeggiata
  • non devono mangiare prima di noi

perché altrimenti si sentono il capo-branco e quindi non ti ascoltano più. Ma tutto questo è falso. Per la maggior parte dei cani stare su letto e divano non significa affatto sentirsi il capo. È anzi preoccupante che addetti ai lavori come addestratori e veterinari credano che la relazione ruoti completamente attorno alla questione della dominanza sociale. Questa è un’idea piuttosto ingenua della relazione col cane. La questione status sociale naturalmente esiste, come puoi appurare da questo articolo. Ciò che non esiste è il modo superficiale di integrare questo concetto nella vita col cane ritenendo che tutti i suoi problemi comportamentali originino dal suo cercare di risalire la gerarchia.

Il variopinto mondo della relazione

La relazione col cane è composta da affetto, accudimento, empatia, protezione, cooperazione, competizione. Ecco, la competizione per il cibo, il territorio o un particolare giocattolo è solo uno degli elementi. E nella maggior parte dei cani è piuttosto debole se lo vediamo in rapporto alla competizione con i membri della sua famiglia. Si manifesta per lo più in occasione del gioco. Qualche cane desidera essere lasciato in pace mentre rosicchia un osso (e ne ho viste di cotte e di crude in merito ai risultati prodotti da ricette tipo “abitualo che tu puoi togliergli l’osso quando vuoi”: non fatelo, è un’altro errore, lasciate in pace i cani mentre mangiano o rosicchiano ossa, così da recuperare la loro fiducia).

Ciò che fa di una relazione, una relazione speciale è l’occasione di stringere alleanza, superare i momenti difficili rinsaldando il legame. Insieme. Vale per i cani. Vale per i gatti. Vale per i bisonti, per i leoni, le giraffe, i ratti e vale anche per noi. Passando attraverso momenti di coccole, tenerezza, gioco, esercizio, apprendimento, riposo, conflitti e loro risoluzione, creiamo la cosa più importante di tutte: ripetuti momenti-occasione di connessione emotiva.

La relazione non ruota quindi attorno ai divieti di accesso alle risorse (letto, divano, porte, cibo ecc.).

Cane sul divano

La connessione emotiva è il fattore più importante in una relazione che funziona

Cosa significa essere connessi emotivamente? Scommetto che la maggior parte di voi lo capiranno al volo. Perché lo hanno vissuto. La prima cosa da fare è di fidarsi di quella sensazione. La sensazione di essere uniti, collegati profondamente. Può trattarsi di empatia (sentirsi sentiti), o della grande fiducia che leggiamo negli occhi del nostro cane a proposito del fatto che qualsiasi cosa accadrà noi ci saremo sempre e comunque. Può trattarsi delle risate che ci facciamo mentre ci rincorriamo per gioco. O della “sincronia e similitudine” di movimenti che contraddistinguono le nostre interazioni.

Cogliere nella vita di tutti i giorni le occasioni per connetterci emotivamente è uno dei modi più efficaci di instaurare una relazione felice. Ecco perché stare sul letto o sul divano a guardare la TV col nostro cane può essere addirittura raccomandabile. Dormire o riposare assieme è al contempo un momento che crea e richiede fiducia. Diventiamo rifugio l’uno per l’altro. Anche la ricerca scientifica dimostra come il contatto fisico affettivo con un cane migliori la pressione sanguigna e liberi sostanze benefiche nell’organismo.

Ma se non mi piace che il mio cane stia sul divano o sul letto?

Lascia i peli? Sei scomodo? Lascialo giù da letti e divani (i miei cani non dormono tutta notte sul letto con me, ci vengono per un po’ quando ci si addormenta e al mattino). Poni una copertina ripiegata o qualsiasi altra cosa usi come “cuccia” di casa, per terra. I cani sono cani felici anche se non li fai salire su letti e divani. Manca magari questa come occasione di connessione emotiva, ma ne hai a disposizione tante altre, non è grave.

Quello che voglio dire con questo articolo è che si può fare! Tenere i cani su letti e divani non è un errore educativo! Non si deve fare, si può fare.

Eccezioni: problemi comportamentali e l’intervento di ristrutturazione sociale

Ci sono cani particolari che entrano in conflitto competitivo con i membri della propria famiglia. Si piazzano nel bel mezzo della porta della cucina e se provi a muovere un passo verso di lui ringhia ed è pronto ad attaccare. Oppure si appropria del divano e una volta salitoci non vuole nessuno attorno e te lo fa capire con ringhi e morsi.

Ci sono cani per i quali letti e divani sono proscritti, ovvero non devono salirci. E questo viene inserito in un programma di riabilitazione comportamentale di ampia portata, che può comprendere il regolare l’accesso ad altre risorse, momenti di fiducia e cooperazione ad altre regole che non sto qui ad elencare perché ogni cani e ogni ambiente sono unici e ciò che bisogna o non bisogna fare deve essere deciso da un esperto con adeguata formazione.

Tecnicamente molti la chiamano anche regressione sociale guidata, come insegna Patrick Pageat nel suo Patologia comportamentale del cane. A me non è mai piaciuto come termine, proprio perché lasciava intendere che la relazione fosse basata sul modello gerarchico. Personalmente, lavorando con metodi e approccio diversi dal veterinario francese e quindi ho denominato questo intervento“ristrutturazione sociale”.

Cane sul divano - Jean Pierre

Conclusioni

Ricapitolando abbiamo detto che ci sono delle eccezioni, rappresentate dai cani con problemi comportamentali. Dai più banali, come il cane che ringhia o borbotta se si è messo sul divano e qualcuno vuole sedercisi dopo di lui, ai più gravi, come i cani che arrivano a mordere i proprietari entrando in competizione con loro per diverse risorse, dal cibo, ai letti.

Ma abbiamo anche detto – e questo è il punto focale del nostro articolo – che far salire il cane sul divano o sul letto non è un errore. Che un programma di educazione che preveda che tutti i cani non debbano salire sul letto e sul divano, non lo riteniamo un programma ben fatto. Perché ogni cane è un individuo unico e irripetibile, sui cui va tagliato e cucito un programma di educazione ad hoc. E perché la maggior parte dei cani risente positivamente del passare il tempo sul letto o sul divano con i membri della sua famiglia. “