Eccoci qua, con questo articolo un po’ particolare sulla taglia del cane, sul suo peso.
Aspetto, ahimé, non considerato moltissimo al momento dell’adozione del nostro amico.
Equazioni
Per la mia esperienza in questi anni di lavoro con le famiglie, la taglia è un fattore che si tiene in considerazione principalmente al momento dell’adozione, con l’equazione:
“Cane grande = tanto spazio, tanta attività”
“Cane piccolo = poco spazio, poca attività”
Le equazioni sopra scritte, hanno già un errore di base: non considerano per nulla, le motivazioni di razza (anche se si tratta di un meticcio), le attitudini di ogni cane e che in tutti i casi, poi il singolo cane è un individuo a sé, con la propria personalità.
Qua non approfondiamo le motivazioni di razza, ma consiglio invece un bellissimo libro “Le motivazioni di razza di Elena Garoni”.
Quindi ci troviamo per esempio, che un Maltesino (cane di taglia piccola), gradisce solitamente le passeggiate senza strafare, al contrario di un Jack Russel (altro cane di taglia piccola) che in confronto è un disperato. La caccia è il pane dei suoi denti, scovare le prede e infilarsi in buchi è il suo lavoro, le passeggiate “un po’ selvagge” le adora.
Capite che l’equazione non torna.
Salute fisica
Altro punto: la sua salute fisica.
Porto il mio esempio personale: gli ultimi sei mesi di Unam (quasi diciassettenne) sono stati difficili per tutti noi. Aveva un po’ di demenza senile, cacca e pipì fatti dove capitavano, difficoltà nel movimento, calo della vista e penso pure dell’udito…
Insomma tante cose e spesso ci siamo trovati a sollevarlo in qualche momento per aiutarlo, al punto che sono arrivata ad avere mal di schiena e i polsi doloranti. Unam era circa 15/16kg.
Quando mi sono sentita pronta all’arrivo di un altro cane, ho pensato eccome alla taglia del mio prossimo compagno di vita.
La salute purtroppo non è prevedibile e non sempre va come ci aspettiamo anche con tutta la buona volontà.
Come avrei fatto a sollevare un cane di 30kg o più pesante? Se domani non c’è nessuno che mi aiuta? e non sto parlando di sollevarlo una volta ogni tanto, ma frequentemente.
Non me la sono sentita di adottare un cane di 30/40/50kg, che nel caso abbia in futuro qualche problema fisico serio o dovuto alla vecchiaia, probabilmente sarò in difficoltà io stessa ad aiutare.
Spesa economica
Spesa economica: più alta in generale. Dalla pappa, all’attrezzatura (guinzaglio, pettorina…), agli integratori, all’eventuali spese veterinarie, alla toelettatura.
Anche in questo caso, a volte (rare, ma ci sono), la famiglia si rende conto solo dopo aver adottato, che le spese…sono ahimé più alte. E visto che non è una cosa da poco o una spesa una tantum…direi che è un aspetto che va considerato.
Parte educativa
Ultimo punto ma non da meno su cui mi sento di poter dire qualcosa è quello educativo.
Porto un altro esempio: cane che viene adottato e che fisicamente è imponente tanto quanto l’adottante o addirittura di più.
Un po’ come se io adottassi un cane di 50/60kg per esempio.
Aggiungiamo anche altri fattori per rendere meglio l’idea: un po’ senza regole, un po’ adolescente, un po’ tanto euforico…E se a casa un po’ è gestibile, fuori in passeggiata la situazione è più complessa. Se si impunta per raggiungere qualcosa, la persona fa fatica a fermarlo, fisicamente non ci riesce.
Un cane di 60kg, che cammina tranquillo (guinzaglio rilassato), non lo sentiamo neppure.
Ma non viviamo in un mondo isolato. Incontriamo altre persone, cani, auto, sentiamo odori e rumori.
E i cani come noi sono curiosi o al contrario possono essere impauriti da qualcosa.
Come noi, possono desiderare di avvicinarsi a qualcosa o qualcuno o di allontanarsi.
Se a quel cane fin da piccolo sono state date delle regole (i famosi paletti), ha imparato crescendo a rapportarsi agli altri, a gestire la frustrazione, a gestire la pressione e trova nella famiglia persone chiare e coerenti, allora alla vista di un altro cane, di una persona, di qualcos’altro, in teoria saprà regolarsi e se anche facesse il tentativo di andare dall’altro, ad una nostra voce, probabilmente si fermerebbe o comunque terrebbe in considerazione che ci siamo anche noi.
La connessione tra la persona e il cane è “attiva”.
Se però nel corso della sua crescita a quel cane sono mancati un po’ i paletti, siamo in piena adolescenza, la persona fisicamente non riesce a “fronteggiarlo” (spesso neppure dentro casa)?
Consideriamo poi, che ogni cane ha anche il suo caratterino. Nessuno è un robot. Anche con la migliore relazione di questo mondo, se il cane di 60kg tirasse per raggiungere o allontanarsi da qualcosa in maniera insistente, una persona di 40 kg potrebbe non riuscire a trattenerlo.
E questo è un calcolo di fisica (massa, accelerazione, attrito…).
A questo si aggiungono altri fattori:
- in queste situazioni più difficoltose, non ci sono molte scelte: o lascio la presa o rischio di farmi male.
Quanto conosco il mio cane per poterlo lasciare libero con il cuore in pace?
Come si rapporta con gli altri cani? Con le persone? Sa mantenere la lucidità o meno? Fin dove si spinge?…Spesso la persona non sa queste cose del suo cane. Si convive con un cane, ma non lo si conosce davvero. - la persona che vive con il cane, quanto si sente convinta di quello che sta facendo?
Questo è un aspetto difficile per me da spiegare anche durante gli incontri, perché si entra in una sfera ancora più personale.
A volte il cane salta addosso per ottenere un gioco o del cibo: ok, posso girarmi per esempio, scansarlo. Ma come lo faccio? Sto ridendo? Do il via ad un balletto? Una volta si e una volta no? Credo davvero che il mio spazio personale debba essere rispettato o non ne sono convinta in fin dei conti? Sono impaurita che magari mi faccia male ma non ho consapevolizzato questo aspetto?
Queste cose arrivano all’individuo che abbiamo davanti.
La risposta che ci da il cane, dipende anche da lui stesso, ma se noi per primi non ne siamo convinti di ciò che stiamo facendo, dove pensiamo di arrivare? Chi pensiamo di convincere? E non sto parlando di urlare o far andare le mani. In passeggiata spesso dico “non sei il peso morto agganciato al tuo cane”.
La passeggiata è qualcosa che si fa insieme, si è li insieme.
Durante un percorso in cui si cerca di chiarire i diversi aspetti, sia il cane che la persona si stanno mettendo in gioco. La persona si appresta a maneggiare strumenti in un modo in cui magari non abituata a fare, a fare sue nozioni nuove e questo richiede comunque del tempo, costanza, pazienza. Anche il cane sta ricevendo nuove informazioni e pure lui deve capirle e interiorizzarle. E da entrambe le parti a volte non è così immediata perché tutti tendiamo a fare quello che già conosciamo.
In tutto ciò i 60kg del nostro cane iniziale rimangono.
Quindi i cani di taglia medio/grande non devono essere adottati?
Non ho detto ciò. Ma è pur vero che insieme alle motivazioni di razza, devo anche considerare se fisicamente io riesco a “fronteggiare” la mole di un altro individuo, sia dal punto di vista economico, a casa e fuori casa, considerando che non è un robot e come tutti può avere le sue difficoltà.
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